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Le commozioni cerebrali

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Le commozioni cerebrali

Redattore: Dott. Simon GONZALEZ, Medico dello sport presso il Centro Medico Sportivo

La commozione cerebrale è una lesione del cervello causata da un trauma alla testa. Se il trauma è sufficientemente forte, potrà far scuotere il cervello all’interno della scatola cranica. Tale movimento anormale è la causa di lesioni cerebrali che possono provocare la manifestazione di sintomi. È anche possibile subire una commozione cerebrale senza perdita di conoscenza iniziale. Per questo, è sempre consigliato, dopo un trauma, interrompere l’attività e consultare un medico per un controllo.

La commozione cerebrale non è visibile con i classici esami di imaging, quali la risonanza magnetica, la radiografia o la TAC. Di conseguenza, la diagnosi potrà essere unicamente clinica, dopo averne osservato i tipici sintomi, come cefalea, vertigini, nausea, sensibilità a luce e rumori, visione alterata. Anche l’intelletto può essere colpito (confusione, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, fatica), così come le emozioni (irritabilità, nervosismo, angoscia, emotività, tristezza), oppure il sonno, che risulterà alterato.

Sarà opportuno, tra l’altro, prestare particolare attenzione ai seguenti sintomi, poiché essi impongono la necessità di allertare i soccorsi per una presa in carico d’urgenza: dolore al collo, visione doppia, perdita di conoscenza, crisi epilettica o convulsioni, episodi di vomito che si ripetono, mal di testa particolarmente intenso o progressivo peggioramento, sensazione di debolezza, sensazione di pizzicore o di bruciore sulle braccia o sulle gambe.

Mai cercare di spostare un soggetto incosciente a causa di un trauma alla testa, né di rimuovere il suo equipaggiamento, come il casco o altro indumento protettivo, prima dell’arrivo dei soccorsi, per non rischiare di aggravare gli eventuali traumi nel caso in cui avesse subito lesioni alla colonna vertebrale.
È altrettanto importante che il soggetto ferito non rimanga mai solo nei giorni successivi all’incidente. In effetti, le commozioni cerebrali si manifestano in maniera diversa da un individuo all’altro e i sintomi possono presentarsi con ore, o addirittura giorni, di ritardo.

La maggior parte dei soggetti si rimette da una commozione cerebrale in tempi che vanno dai 10 ai 30 giorni, ma tali tempistiche possono variare. I bambini e gli adolescenti, generalmente, impiegano più tempo di un adulto. Nel caso in cui non sia la prima commozione cerebrale o nel caso in cui dovessero essere presenti altri antecedenti clinici, la guarigione potrà essere più lunga.

In tutti i casi, il medico curante controllerà l’evolversi dei sintomi e indicherà il buon momento per poter riprendere le abituali attività. Esso potrà anche richiedere il supporto di altri professionisti della salute, quali soprattutto il neurologo, il fisioterapista o l’ergoterapista. 

La ripresa immediata delle attività sportive è da proscrivere, in modo da evitare la sindrome del secondo impatto, che è una rara ma grave complicazione della commozione cerebrale. In questa sindrome, il gonfiore acuto, spesso fatale, del cervello si verifica quando una seconda commozione cerebrale sopravviene prima del completo recupero da una precedente commozione cerebrale.

Sul lungo termine, ripetute commozioni cerebrali potrebbero provocare l’insorgere di demenze, quali la malattia di Alzheimer, soprattutto in quei casi in cui i protocolli di sollevamento da terra e di tempistiche di recupero non sono stati rispettati.