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Una sacca, tre vite: perché serve veramente donare sangue?
Gesto allo stesso tempo solidale e vitale, una sola donazione può aiutare tre persone contemporaneamente. Nel Principato, durante il 2024, sono state prelevate oltre 2.348 sacche. Nonostante ciò, ne servirebbero almeno 4.000 per poter far fronte a tutti i bisogni di trasfusione dei pazienti in cura a Monaco. Ogni 14 giugno, la Giornata mondiale del donatore di sangue permette di valorizzare un tale prezioso gesto. Spiegazioni.
Tra i 400 e i 500 ml: è il volume medio di sangue prelevato da ogni donatore. Nel Principato di Monaco le donazioni hanno luogo presso la Maison du Don, ospitata nel Centro Ospedaliero Princesse Grace (CHPG). Inaugurato il 23 aprile 2025 in presenza del Principe Albert II, il nuovo centro trasfusionale è uno spazio dove predominano calma e serenità. Secondo la dottoressa Mélanie Rinaudo-Gaujous, Caposervizio del Centro Trasfusionale del CHPG dal 2022, siamo in presenza di “condizioni ottimali di prelievo”, tali da favorire la crescita del numero di donatori. In effetti, dal 2020, le donazioni sono passate da 1.500 a 2.348. Ma, purtroppo, siamo ancora molto lontani dalle 4.000/5.000 sacche necessarie a soddisfare le necessità trasfusionali delle tre strutture partner che impiegano il sangue per i propri pazienti: il Centro Ospedaliero Princesse Grace stesso, l’IM2S e il Centro Cardio-Toracico del Principato di Monaco. “Siamo l’unica struttura del Principato a effettuare il prelievo, a preparare il sangue e a procedere con la trasfusione nei pazienti”, riassume la dottoressa Rinaudo-Gaujous. Per sopperire a tale insufficienza, è stato perfezionato un contratto di collaborazione con l’Istituto ematologico francese, (EFS) che fornisce le sacche mancanti. “Ma bisogna dire che anche l’EFS ha difficoltà a trovare donatori. Per cui ciò rimane, nonostante tutto, un sistema fragile” aggiunge la Caposervizio.
I prodotti ematici hanno una durata di vita limitata
Le necessità rimangono, dunque, costanti, soprattutto in estate, nel periodo natalizio o addirittura in occasione dei ponti del mese di maggio: momenti in cui i donatori sono spesso assenti. “Abbiamo bisogno di tutti i gruppi sanguigni, dal momento che, per definizione, chi necessità di una trasfusione può avere qualunque gruppo sanguigno”. Ciò vale ancor di più per i fattori rh più rari - 0 negativo (0-), A negativo (A-), B negativo (B-) - che riguardano circa il 20% della popolazione. Tale vincolo è incrementato dalla durata di vita limitata dei prodotti ematici. “Si tratta di prodotti viventi costituiti da cellule viventi. Non è possibile, quindi, fare grandi scorte di tale materiale”, ricorda il medico. 42 giorni per i globuli rossi immagazzinati in apposite celle frigorifere e solo sette giorni per le piastrine. Il plasma, essenzialmente costituito da proteine, può essere, invece, congelato e conservato fino a 3 anni. “Con una donazione possiamo ricavare tre prodotti in grado di curare, potenzialmente, tre pazienti”, sottolinea la dottoressa Rinaudo-Gaujous. Anche se la donazione vera e propria dura solamente una decina di minuti, è necessario considerare circa un’ora in loco, al fine di procedere con tutte le varie fasi obbligatorie. Un’ora del proprio tempo, ma un considerevole impatto per numerosi pazienti. “La maggior parte delle trasfusioni è rivolta a pazienti sottoposti a trattamento per tumore. La chemioterapia è talmente vigorosa da provocare una diminuzione delle cellule nel sangue. E per poterla reggere, il paziente avrà talvolta bisogno di trasfusioni”, spiega la Caposervizio. La donazione di sangue va a beneficio anche di chi è colpito da emorragia (infortunio, operazione, parto) o da malattia genetica. Ad ogni modo, tutte le donazioni effettuate nel Principato rimangono nel Principato.
Chi può donare e chi non può farlo
Il coinvolgimento del team medico della Maison du Don è quindi totale. Quattro infermieri, tre medici, un addetto alla promozione della donazione e una segretaria. E senza considerare gli otto tecnici che si avvicendano 24/7 in laboratorio. Per poter donare il proprio sangue, è però necessario soddisfare alcune condizioni: avere tra i 18 e i 65 anni, pesare almeno 50 kg, essere in buona salute, non aver viaggiato in determinate zone a rischio ed essere capaci di potersi esprimere un minimo in francese. Inoltre, chi è già stato sottoposto a una trasfusione sanguigna è escluso dalla donazione. Nel 2024, il tasso aggiornato di candidati volontari si è attestato a un deludente 5,9%. “Ciò significa che, perlomeno, si può sperare ancora in un 94,1% di donatori”, afferma sorridendo la dottoressa Mélanie Rinaudo-Gaujous. Inoltre, in occasione di ogni donazione, un campione del proprio sangue viene sistematicamente inviato ai laboratori facenti capo all’Istituto ematologico francese di Montpellier per essere analizzato. Obiettivo: massimizzare la sicurezza della trasfusione. Anche il personale curante della Maison du Don persegue tale mission, affinché l’atto venga affrontato il più serenamente possibile. “La Maison du Don ci permette di poter operare in un ambiente conviviale, potendo offrire prestazioni più mirate sulle necessità degli attuali e futuri donatori. Tra cui una colazione più abbondante sia prima che dopo la donazione, composta da succhi di frutta fresca, tisane o insalate, ad esempio”, dettaglia la Caposervizio. E, per tranquillizzare i donatori più ansiosi, non mancheranno sedute di aromaterapia o di fitoterapia.
La “Blood Mobile“ per facilitare le donazioni
Dal 2022, la “Blood Mobile“ percorre le strade del Principato per accompagnare i donatori dal proprio domicilio o luogo di lavoro fino al centro trasfusionale. L’autista andrà a prendere gratuitamente il donatore per poi riaccompagnarlo dopo la donazione. Tale dinamica ha convinto 80 aziende monegasche ad avviare un partenariato con il centro trasfusionale in modo da permettere ai propri dipendenti di potersi assentare dal lavoro per recarsi a donare. I tragitti andata/ritorno della “Blood Mobile” tra l’azienda e la Maison du Don intendono proprio limitare al massimo il tempo passato al centro trasfusionale. “L’atto di donare è indispensabile, ma ciò non deve comunque penalizzare l’azienda che ha sottoscritto la partnership”, dichiara la dottoressa Rinaudo-Gaujous. “Abbiamo donatori che vengono ogni 2 o 3 mesi”, aggiunge ancora con soddisfazione il medico. In effetti, chi è idoneo può donare fino a sei volte all’anno se è uomo o fino a quattro volte se è donna. L’Amicale des Donneurs de Sang del Principato di Monaco ringrazia ogni anno questi donatori regolari. Due gli eventi in programma: a giugno, per la Giornata mondiale del donatore di sangue e a novembre con la consegna di medaglie da parte del Principe Albert II. Dal braccio al cuore, il percorso di una donazione sembra proprio quello di un eroe silenzioso.
Pratica: I giorni di raccolta sono: Lunedì e mercoledì dalle ore 10:00 alle ore 15:00 Martedì e giovedì dalle ore 08:00 alle ore 14:00 Donazioni e prenotazione della Blood Mobile sono possibili esclusivamente su appuntamento.