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Cos’è l’osteopatia?

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Cos’è l’osteopatia?

Redattore: Philippe DAVENET, Presidente del Registro degli Osteopati Monegasco (ROM).

Chi, ai giorni nostri, non ha mai consultato un osteopata almeno una volta? Le cifre parlano chiaro: dal 30% al 40% della popolazione francese avrebbe consultato un osteopata nel 2019! Ma, conosciamo veramente l’osteopatia e chi la tratta nel Principato? Le sue differenze, i suoi vari, conflitti ma soprattutto i suoi malintesi nei confronti della medicina tradizionale medica e paramedica? Le varie definizioni attribuite all’osteopatia da parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), del ROF (Registro degli Osteopati Francesi), del ROM (Registro degli Osteopati Monegaschi) oltre che di altri organismi, a volte non molto affidabili, sono spesso divergenti. In origine, il “fondatoredell’osteopatia, il Dottor A.T. STILLintendeva tale pratica alla stregua di una medicina olistica, per allontanarsi poi rapidamente dall’arte della medicina che considerava “inquinante”, “troppo invasiva” per il concetto osteopatico, creando il D.O. (Diploma di Osteopatia), da distinguere e scindere totalmente dal titolo M.D (Dottore in Medicina). Secondo l’OMS “L’osteopatia insiste sull’uso del contatto manuale per la diagnosi e il trattamento (...) Essa pone l’accento sull’integrità strutturale e funzionale del corpo, oltre che sull’intrinseca tendenza dell’organismo ad autoguarirsi. (...) Tale approccio olistico della presa in carico del paziente si basa sul concetto che l’essere umano costituisce un’unità funzionale dinamica, all’interno della quale tutte le varie parti sono interconnesse.” Questo modo di definire tale pratica non è scorretto, ma neanche molto preciso, oltre a essere molto restrittivo quando si parla di contatto manuale.

La pratica osteopatica nel Principato di Monaco

Secondo il nostro Registro degli Osteopati Monegaschi (il ROM), l’osteopatia è “un approccio terapeutico globale tendente a diagnosticare, essenzialmente tramite la palpazione, gli squilibri funzionali (che potrebbero indurre delle patologie) per poi “correggerli”, o come preferiamo dire “normalizzarli”, in modo da ripristinare l’integrità delle funzioni fisiologiche (naturali) che caratterizzano uno stato di buona salute: tale approccio può essere esclusivamente olistico.” Secondo il Registro degli Osteopati Francesi (il ROF), “L’osteopatia consiste in una comprensione globale del paziente, prevenendo, diagnosticando e trattando manualmente le disfunzioni della mobilità di quei tessuti del corpo umano che potrebbero alterarne lo stato di salute.” Per essere più precisi, l’osteopatia si distingue dalle classiche cure mediche per vari motivi.

L’osteopatia: Una complementarità con la medicina

Prima di tutto, in nessun caso l’osteopata si occupa dell’analisi della malattia vera e propria, né della sua cura, dal momento che tutto ciò rientra tra i compiti della medicina. In compenso, l’osteopata deve, aiutandosi attraverso i segni clinici di tipo medico e integrando a essi la propria analisi palpatoria, indiziaria e visiva di ordine osteopatico, ricercare i difetti funzionali della fisiologia del paziente cercando di “normalizzarli”, ossia, di liberarli in modo da ricreare all’interno dello stesso delle condizioni di omeostasi, di normalità fisiologiche capaci di potergli permettere di guarirsi da solo dalla propria patologia. A-T Still amava ripetere che “la struttura governa la funzione”, ma ricordava al tempo stesso che “senza la funzione, la struttura torna ad essere polvere”!

Il ruolo dell’osteopata: favorire l’omeostasi e l’autoguarigione

Non si deve credere, tuttavia, che gli osteopati e i medici arrivino sempre a capirsi: rimangono numerose incomprensioni, soprattutto relativamente alle cosiddette tecniche di manipolazione. Per troppi esponenti del mondo medico una manipolazione rimane un atto di mobilizzazione passiva più o meno forzata che ha lo scopo di “rimettere a posto” un elemento, un osso o qualunque altra cosa che non dovesse trovarsi al posto “giusto”! Tale visione è, ben inteso, del tutto erronea e molto peggiorativa relativamente alla qualità dell’atto in questione. Nonostante ciò, essa permane, principalmente a causa dell’ignoranza, ma anche per volontaria ritrosia di certi oppositori! Abbiamo qui l’occasione di ristabilire la verità relativa a tali atti di manipolazione che, diciamolo chiaramente, non devono mai essere forzati, né imposti ad alcun tipo di tessuto. A tal proposito, il termine manipolazione dovrebbe essere sostituito dai termini “normalizzazione tissutale.” Una normalizzazione tissutale strutturale è un atto correttivo che impiega solo la velocità quale agente correttore, in modo da riprogrammare i tessuti, ma mai con la forza e mai per una grande ampiezza di correzione. L’attività si occuperà del sistema nervoso, che viene stimolato in maniera inoffensiva, secondo un ben determinato protocollo che gli permetterà di ritrovare la propria totale libertà. In qualche modo, l’atto è una sorta di messaggio, un vettore correttivo inviato al sistema nervoso che indurrà una neutralizzazione della disfunzione. Esistono altre tecniche, come le tecniche funzionali, tramite le quali il processo di auto- equilibramento viene utilizzato senza particolare “manipolazione”, ma unicamente grazie al posizionamento dei tessuti in una certa direzione prima di condurli verso la correzione solo nel momento in cui essi stessi lo avranno deciso! La medicina è caratterizzata da principi che le sono propri nell’analisi di determinati segni clinici, così come nelle tecniche curative tramite farmaci o chirurgiche che sono per lo più interventistiche e dirette. Essa fatica a immaginare che un riequilibramento dolce localizzato della fisiologia possa comportare un benché minimo beneficio a livello globale! Allo stesso modo, tale incomprensione, associata alla certezza di molti che solo i medici allopatici abbiano compiuto studi seri, ha, sfortunatamente, scavato un solco tra osteopati e medici stessi. È a causa di tali incomprensioni e malintesi, tra l’altro, che, supportati dal Governo Principesco, abbiamo avuto la volontà di fondare il Registro degli Osteopati Monegaschi (il R.O.M.) che, alla stregua del R.O.F, l’omologo francese, permette una migliore trasparenza professionale, ponendo in primo piano il codice deontologico e federando una professione, in modo da evitare qualunque deriva, eccesso ed errore, inevitabile senza guida né referente. Il ROM (in origine patrocinato dal ROF) ha istituito, all’interno di un’associazione, un simil ordine professionale, garante della stabilità della professione, escludendo qualunque utilizzo puramente mercantile o ciarlatanesco, cancellando quegli esercizi non esclusivi che creano incomprensione tra i nostri pazienti, in modo da permettere un’indispensabile trasparenza della stessa.

Collaborazione Osteopata - Medico nel Principato

L’osteopatia ha la missione di inserirsi all’interno dell’offerta di cure dispensate nel Principato, in quanto professionisti del settore sanitario, in totale armonia e collaborazione con il mondo medico e paramedico, con gli ambulatori non convenzionati, ma, a breve, anche con i centri ospedalieri. Tale collaborazione tra professionisti del settore sanitario è indispensabile per trattare e rispondere al meglio alle necessità dei nostri pazienti, in fin dei conti l’unica cosa che conta. Cliccando su questo link, sarete reindirizzati direttamente nel ROM, sito ufficiale degli osteopati monegaschi. Chi fosse interessato a conoscere i numeri sull’osteopatia in Francia, potrà consultare il seguente link: https://oosteo.com/blog/2022/02/etat-des-lieux-de-losteopathie-en-2022/.