Raccomandazioni
Prevenzione sanitaria, un programma psicoeducativo
Autori: Aurélia LAHAYE, Pascale PIZZIO et Jérôme LANGELLIER ; Infermieri UPPM, “La Roseraie”.
Per quanto riguarda le proprie competenze, l’infermiere è abilitato ad attuare cure educative e preventive previste dal proprio ruolo. L’approccio educativo è integrato alle cure infermieristiche e si focalizza sul paziente, sulla sua adesione e la sua partecipazione. L’approccio educativo in ambito sanitario mira a (HAS 2007):
• Preservare e sviluppare le proprie capacità a vivere oltre i problemi di salute.
• Sostenere le proprie competenze di auto-cura, riconoscendo il soggetto in quanto capace di decisione e di scelta.
All’Unità di Psichiatria e di Psicologia Clinica (UPPM) “La Roseraie”, gli Infermieri propongono ai pazienti un programma psicoeducativo “Prevenzione Sanitaria” che si basa sulle raccomandazioni dell’OMS [1].
La prevenzione descrive l’insieme delle azioni, degli atteggiamenti e dei comportamenti che tendono ad evitare la malattia. Secondo l’OMS: “La prevenzione è l’insieme delle misure che mirano ad evitare o ridurre il numero e la gravità delle malattie, degli incidenti e degli handicap”.
La salute è caratterizzata da una condizione completa di benessere psichico, mentale e sociale che consiste non solamente nell’assenza di malattie o infermità.
Per quanto riguarda la salute mentale, quest’ultima si caratterizza dall’assenza disturbi mentali, un buon adattamento al contesto sociale ed una buona tolleranza agli imprevisti della vita privata e professionale.
Gli obiettivi del programma “Prevenzione Sanitaria” sono:
• Apportare un insegnamento preventivo su una buona igiene di vita.
• Prevenire i rischi di certe pratiche e/o dipendenze.
• Accompagnare i pazienti in una riflessione sui consumi o comportamenti per la salute.
• Migliorare la propria qualità di vita.
• Favorire l’alleanza terapeutica [2].
Tra i metodi terapeutici utilizzati possiamo trovare: questionari, griglie di autovalutazione per un approccio maieutico socratico. (Il termine maieutico, laicizzato, raggruppa generalmente le tecniche di indagine volti a permettere a una persona di spiegare a parole ciò che costei ha difficoltà ad esprimere, sentire, oppure ciò di cui costei fa fatica a prendere coscienza (emozioni, desideri, voglie, motivazione). ©Psicologia.
Si utilizza quindi in legame con le tecniche empatiche sviluppate da Carl Rogers, centrate sull’affetto (l’ascolto attivo o l’ascolto benevolo).
Vengono utilizzati altri metodi, come i colloqui semi direttivi, le tecniche di riformulazione ed i colloqui motivazionali, l’ascolto attivo, la relazione d’aiuto, di fiducia, di sostegno, di non giudizio…
L’introduzione di un’alleanza terapeutica è necessaria per il buon sviluppo del programma. Accompagnare i pazienti vuol dire avere un offerta proattiva ed adattata che prende in considerazione le loro difficoltà (un deficit cognitivo, una mancanza di approfondimento [3]…). Proponendo questo laboratorio, il paziente potrà iscriversi in un processo di cambiamento.
Questo programma di “Prevenzione Sanitaria” fornito da l’UPPM “La Roseraie” si colloca nella psico-educazione come un processo globale ed evolutivo che accompagna il paziente in tutte le tappe del suo follow-up.
Più recentemente, davanti al contesto sanitario attuale la squadra pluridisciplinare ha integrato anche la prevenzione riguardo il COVID-19 in particolare una sensibilizzazione dei gesti barriera e la vaccinazione.
[1] Organizzazione Mondiale della Sanità
[2] L’alleanza terapeutica: collaborazione reciproca tra paziente ed infermiere
[3] Approfondimento: Capacità di percepire o comprender